Cos'è la filosofia? Scusate il mio conservatorismo banale, ma non trovo ancora di meglio che la definizione che ne dà Aristotele nella Metafisica: è la risposta a un atto di meraviglia.
Umberto Eco
È italiano e ne siamo orgogliosi. È critico, saggista, scrittore, filosofo, accademico, semiologo e linguista di fama internazionale. E sicuramente stiamo dimenticando qualcosa. Del resto, cosa dire di un uomo che ha ricevuto ben 37 lauree honoris causa da università di tutto il mondo? Umberto Eco, alessandrino classe 1932, laureatosi giovanissimo in filosofia, ha svolto indagini in molteplici direzioni: sulla storia dell'estetica, sulle poetiche d'avanguardia, sulle comunicazioni di massa, sulla cultura di consumo, spaziando dall'estetica medievale alla semiotica ai vari codici di comunicazione artistica.
Per poi diventare, come se non bastasse, narratore abilissimo e coinvolgente capace di farsi conoscere e amare anche dal grande pubblico. Docente universitario e a lungo senior editor della casa editrice Bompiani, Umberto Eco ha fatto parte del “Gruppo 63” - movimento italiano di neoavanguardia che aveva come intento una riformulazione dei criteri espressivi del romanzo - rivelandosi un teorico acuto e brillante. La lista delle sue pubblicazioni è impressionante e la sua produzione saggistica appare estremamente varia e vasta, a partire dalla pubblicazione negli anni Sessanta di Opera Aperta, un testo di grandissimo rilievo sulle tecniche linguistiche e sul ruolo ideologico delle avanguardie artistiche del Ventesimo secolo. Un discorso a parte merita l’ostico e meraviglioso Apocalittici e integrati, titolo apparso nel 1964 e divenuto ben presto un’espressione di uso corrente, quasi un’opposizione proverbiale. Quando il libro è apparso, l’applicazione di strumenti di indagine rigorosa ad argomenti considerati “leggeri” come il fumetto, la radio la narrativa popolare, ha sollevato non poche critiche, ma è fuor di dubbio, soprattutto nella nostra era digitale, come l’enorme diffusione dei mezzi di comunicazione di massa abbia trasformato il cuore autentico della nostra società fornendo quegli strumenti che fanno parte del nostro parlare e pensare quotidiano. Un testo coraggioso per l’epoca in cui è stato scritto e sicuramente lungimirante, così come Il superuomo di massa che si occupa di analizzare specificatamente il romanzo popolare. Bibliofilo appassionato, nel suo saggio Sulla letteratura – ideale continuazione di Sei passeggiate nei boschi narrativi – Eco prende per mano il lettore e lo guida in quell’ideale biblioteca di tutti i libri possibili concepita da Borges, uno dei suoi autori prediletti. Percorrendo le corsie dei vari generi letterari, racconta del fascino segreto di un testo, in un’inebriante gioco a rimpiattino fra lettore e autore. E sempre al libro, ma soprattutto alla sua evoluzione e mutazione in forme immateriali è dedicato Non sperate di liberarvi dei libri, una discussione vivace e stimolante ricca di aneddoti e suggestioni che spazia nel tempo e nella memoria, interrogandosi sul futuro dei libri nell’età digitale.
Grande aspettativa, quindi, per Il cimitero di Praga appena uscito in libreria, ambientato nell'affascinante Europa del XIX secolo tra spie, politici, sovrani e cospiratori di varia natura.
http://www.bol.it/libri/ms/001494
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