Sorpresi e sicuramente perplessi per quella che è stata considerata l’ennesima follia di massa scatenata dalla moda del momento, abbiamo tutti avuto modo di vedere le lunghissime code di persone in fila in ogni parte del mondo per aggiudicarsi l’ambito oggetto del desiderio. Prima venne l’Iphone, poi, è stato il turno dell’Ipad. Sono stati spesi fiumi di inchiostro e scomodati illustri sociologi per indagare cosa stia alla base della corsa alla mela. Beh, non si tratta di un mero fenomeno di costume. Niente affatto. Apple non ha clienti, ha fan. Esattamente come un gruppo rock. Detta così, niente di male. Se un’azienda riesce a fidelizzare i propri clienti fino a trasformarli in groupies tecnologici significa che ha successo sia nella qualità dei prodotti, sia nelle operazioni di marketing. Ma cosa c’è dietro al culto della Mela?
Se una volta il grido di guerra di Apple era Think Different e possedere un suo prodotto significava automaticamente porsi fuori dagli schemi, perché adesso le sue architetture sono esclusiva di sistemi chiusi e autoreferenziali? Insomma, come siamo passati dal Think Different al Think Apple Only? In che punto del percorso Steve Jobs - la mente di Cupertino - ha subito una tale mutazione da scatenare un blitz di polizia nei confronti del blogger di Gizmodo, colpevole di avere fatto il suo mestiere, ovvero cavalcare lo scoop, presentando in anteprima le foto del nuovo Iphone?
Triste parabola per un’azienda che aveva fatto dell’etica hacker uno dei suoi pilastri commerciali e che, proprio grazie a questo, si è guadagnata la devozione di fan da ogni parte del mondo in attesa del nuovo tecno-miracolo. Inquietante, sicuramente ironico, ma altrettanto dettagliato e documentato, Mela marcia è, come ben specificato in prefazione, un libro punk, schierato “dalla parte della libertà di espressione e della libera condivisione del sapere”. Un atto di accusa nei confronti di Apple, sicuramente, ma anche contro tutte le multinazionali che, nell’ottica di una politica commerciale sempre più spinta, hanno tradito le ragioni fondanti del loro essere. Un libro che ci spinge a non sentirci più solo utenti passivi di un sistema che non solo non comprendiamo - ma che ci è soprattutto impedito di comprendere - per tornare a solleticare quel tanto di senso critico per un utilizzo più maturo e consapevole di ogni prodotto digitale. Proprio in quest’ottica, disseminate tra le pagine, troverete criptiche immagini in bianco e nero, che, una volta codificate tramite un qualunque smartphone, si trasformeranno in contenuti aggiuntivi, filmati e documenti che arricchiscono la lettura, ma soprattutto celebrano la rete per ciò che è veramente: un mezzo interattivo, originale e vivo.
http://www.bol.it/libri/Mele-marce.-mutazione/Collettivo-NGN-NGN/ea978889502940/
Qualcuno si ricorda della signora Todd? Un solo indizio... Stephen King e una protagonista indimenticabile che con Shakespeare ha tanto a che vedere. Sono passati gli anni, i libri si sono accumulati, i gusti di lettura modificati e la vita ha riservato quotidiane sorprese. Benvenuti in questo blog di libri, recensioni, interviste, film, percorsi bibliografici...
giovedì 21 ottobre 2010
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non mi sembra male!!! mi ha intrigato la recenzione, lo compro, pero`, se non mi piace e` colpa tua!!!
RispondiEliminammmm... è un libro tosto, scritto bene e con lo spirito giusto secondo me. E io sono una mela addicted. Vale la pena :-)
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