Kant aveva una visione ambiziosa: voleva fondare una Legge Morale Assoluta sull'uomo, perché convinto dell'esistenza di una Legge Morale insita nell'uomo stesso. Insomma, la moralità sarebbe dentro di noi, basta solo riconoscerla e farsene guidare. Una morale incondizionata, quindi, universale e necessaria, che possiede la capacità di svincolarsi dalle inclinazioni sensibili. In qualità di essere razionale, non posso ignorare la sofferenza di un altro essere umano, perché nel momento stesso in cui lo riconosco, la morale si è già manifestata. Poi c'è la scelta, libera e consapevole di intervenire o meno. Una scelta che risulta però espressione di una volontà pura. Per una volta, una sola volta nella Storia, proviamo a fare la scelta giusta. Quella morale, appunto. Universale e necessaria.
«Zwei Dinge erfüllen das Gemüt mit immer neuer und zunehmender Bewunderung und Ehrfurcht, je öfter und anhaltender sich das Nachdenken damit beschäftigt: Der bestirnte Himmel über mir, und das moralische Gesetz in mir.» «Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.»
(Epitaffio di I. Kant, estratto dalla Critica della ragion pratica)
#Afghanistan
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